22.07.2021

Assemblea annuale FEDERMACCHINE: dopo il crollo del 2020, nel 2021 l’industria italiana del bene strumentale è ripartita

Archiviato un 2020 davvero complicato, sebbene migliore rispetto alle attese stilate a inizio pandemia, nel 2021 l’industria italiana costruttrice di beni strumentali registra ripresa sostenuta dell’attività.
Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati presentati questo pomeriggio da Giuseppe Lesce, presidente FEDERMACCHINE, in occasione dell’annuale assemblea della federazione delle imprese italiane costruttrici di beni strumentali cui è intervenuto Maurizio Marchesini, vicepresidente CONFINDUSTRIA.
In particolare, secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche FEDERMACCHINE, nel 2020 il fatturato di settore è sceso a 41 miliardi di euro, pari al 14% in meno rispetto al 2019.
Sul risultato complessivo ha pesato sia la forte riduzione dell’export - crollato a 28 miliardi di euro, pari al 14% in meno rispetto all’anno precedente - sia il calo delle consegne dei costruttori sul mercato interno, scese del 15% a 14 miliardi.
Decisamente pesante la riduzione del consumo che ha solo sfiorato i 21 miliardi di euro, rispetto ai 26 miliardi registrati nel 2019 (-18%). Invariato invece il numero delle imprese e degli occupati: sono oltre 200.000 gli addetti impiegati nelle circa 5.000 aziende del settore.
Questi numeri danno la dimensione dell’impatto della crisi sanitaria sul settore rappresentato da FEDERMACCHINE. Nonostante ciò, occorre comunque ricordare che il risultato finale è stato decisamente migliore di quanto non si immaginasse a inizio della pandemia.

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